Gioco torre di legno: Jenga – Come e in quanti si gioca e a che età

Gioco torre di legno: Jenga – Come e in quanti si gioca e a che età

Durante le serate con gli amici può essere divertente dedicarsi a delle belle partite con i giochi da tavolo. Ne esistono di tantissime tipologie, praticamente per tutti i gusti, ma alcuni classici sono così divertenti da continuare da decenni a riempire le serate di molte persone, a prescindere dai propri gusti personali.

Jenga è proprio uno di questi, il famosissimo gioco dei blocchetti di legno in equilibrio non cessa di essere divertente a qualsiasi età, rappresentando quindi un ottimo modo per riempire le serate ma anche, nel caso dei più piccoli, di stimolarli e di contribuire allo sviluppo di alcune importantissime facoltà motorie utili nella vita di tutti i giorni.

gioco in legno Jenga

Come si gioca a Jenga?

Iniziamo facendo un po’ di chiarezza su cosa sia il Jenga e su come si giochi. I giocatori preparano una torre, quanto più alta possibile con i pezzi a disposizione, posizionando uno alla volta ogni pezzetto. Una volta giunti al termine si dovrà iniziare a smontare la torre, sempre un pezzo alla volta per giocatore.

Molto facile, sembrerebbe, se non fosse che la fase di smontaggio può essere effettuata scegliendo liberamente il pezzo da rimuovere, quindi la rimozione del pezzo senza che la parte restante della torre crolli è sempre più difficile man mano che si va avanti. Il pezzo tolto va inoltre posizionato in alto nella torre, che sarà quindi sempre più alta e instabile.

L’obiettivo del Jenga è proprio questo, rimuovere i blocchetti senza che la torre crolli cercando al contempo di rendere il compito difficile agli altri giocatori. Coloro che rimuovendo un pezzo fanno crollare la torre, o ne muovono un altro oltre quello che hanno scelto, vengono eliminati. L’ultimo giocatore e restare in gioco sarà il vincitore.

Questa è il regolamento della versione base del Jenga, che risulta essere davvero divertente nonostante sia un gioco molto vecchio. Ogni casa produttrice di giochi da tavolo ha poi modificato e reinterpretato il regolamento in modo diverso proponendo una grandissima quantità di varianti che ognuno potrà scoprire con i propri amici.

A che età si può iniziare a giocare a Jenga?

Jenga gioco da tavolo

Giocare a Jenga nel modo previsto dal regolamento può risultare abbastanza difficile per bambini troppo piccoli. È sicuramente necessario possedere capacità di coordinamento occhio-mano ed essere alquanto precisi nei movimenti. In alcuni casi può essere utile anche una certa dose di strategia per decidere come muoversi nel modo opportuno per mettere in difficoltà gli avversari.

Insomma, un gioco che a prima vista può risultare banale nasconde in realtà ben più di quanto si possa immaginare. Ciò lo rende adatto da un’età che va dai 9-10 anni in poi. Nulla toglie, però, che anche i più piccoli possano trovare divertimento nell’utilizzare i blocchetti che compongono in gioco per sbizzarrire la propria fantasia con costruzioni al di fuori del vero e proprio gioco del Jenga.

Quante persone possono partecipare ad una partita di Jenga?

Uno degli aspetti forse più bello e divertente di una partita di Jenga è che il numero di possibili partecipanti è potenzialmente infinito. Basterà infatti darsi il turno e rimuovere uno alla volta il proprio blocchetto tentando di rendere la prossima rimozione quanto più ardua possibile. Ciò darà vita a delle partite divertenti e scanzonate.

Benché questo sia uno dei modi possibili di giocare a Jenga il regolamento “ufficiale” prevede un massimo di 4 giocatori, per evitare che le partite risultino eccessivamente caotiche e che si perda l’aspetto strategico del gioco. Sentitevi liberi, comunque, di aumentare il numero di partecipanti a vostro piacimento.

Se volete passare una sana serata di divertimento in compagnia dei vostri amici, o semplicemente comprare un gioco divertente per i vostri figli, il grande classico del Jenga non delude mai, regalando grande divertimenti sia ai più grandi, che potranno sfidarsi a colpi di furbizia, che ai più piccoli che potranno reinterpretare il gioco nel modo che più li soddisfa.